Qualche tempo fa in un articolo lessi "Italiani: popolo di scrittori ma non di lettori", cosa non solo paradossale ma che dovrebbe anche far riflettere non poco. In Italia le case editrici famose con una vastissima distribuzione sono una manciata in mano a pochi imprenditori mentre tante, tantissime sono le case editrici piccole e giovani che lottano per sopravvivere e trovare un posto nelle librerie. Come mi spiegava qualche settimana fa l'amministratore di Badiglione Editore (casa editrice di Ferrara), nelle librerie le grandi case editrici comprano gli spazi e quello che resta agli editori di nicchia non sono che angolini bui nella migliore delle ipotesi.
Spesso gli aspiranti scrittori sono molto sospettosi e polemici nei confronti delle piccole case editrici e devo dire che in linea di massima non condivido questa idea: occorrerebbe essere più sospettosi delle grandi case editrici che pubblicano solo grandi nomi (spesso grandi ignoranti e analfabeti) e magari "prendono anche spunto" dai manoscritti degli sconosciuti che rischiano di restare tali.
Più in generale, mi pare assurdo l'accanimento di alcuni esordienti contro le piccole case editrici perché si tratta in fondo di una guerra tra poveri. Certo, gli imbroglioni e i disonesti ci sono sempre e per questo occorre non solo tenere aperti gli occhi ma anche e soprattutto capire bene che cosa si cerca prima di mettersi a vagliare le papabili case editrici. Molte tra queste chiedono infatti contributi economici per la pubblicazione di un libro. In questo non c'è nulla di illegale o di disonorevole, l'importante è che la clausola del pagamento sia ben chiara all'autore che decide di farsi pubblicare a queste condizioni. Perfino la Feltrinelli mette a disposizione i suoi servizi editoriali e a prezzi tutt'altro che scontati.
Per chi però non volesse spendere un occhio della fronte per vedere pubblicato il proprio libro, le strade percorribili sono tre:
- partecipare e vincere un concorso;
- mandare il proprio manoscritto alle case editrici che sono disponibili a pubblicare senza contributi da pare dell'autore;
- avventurarsi nel magico mondo degli ebook.
Trattiamo del primo tema: i concorsi.
Diversi sono i siti internet che elencano i concorsi letterari. Ciò che è importante osservare quando si deve scegliere a quale competizione partecipare, è innanzitutto capire il premio e quale eventuale contributo viene richiesto. Spesso i premi sono targhe e coppe. Se non vi piace gareggiare solo per la gloria, desistete. I concorsi che promettono la pubblicazione spesso tendono alla realizzazione di antologie. Questa può essere un'ottima esperienza ma se siete alla ricerca di qualcosa in più, di un libro che sia solo il vostro, di nuovo desistete. Molti concorsi chiedono quote "di segreteria" che mediamente si aggirano intorno ai 10 o 15 euro ma poi offrono il più delle volte premi in denaro.
Un concorso gratuito invece che prevede la pubblicazione a spese dell'autore è ad esempio il concorso Piccole Piume e Giovani Penne, promosso ogni anno dalla casa editrice Badiglione Editore di Ferrara. Il concorso ha come oggetto racconti per bambini e per ragazzi con la pubblicazione dei due finalisti per ogni sezione. Questo è un esempio di concorso che potrebbe poi portare alla pubblicazione della propria opera prima ma come questo, a ben cercare, ce ne sono molti altri.
Un'avvertenza però: questi concorsi sono il più delle volte indetti da case editrici piccole che vogliono farsi conoscere dunque, anche se verrete pubblicati, sarà difficile avere una buona e diffusa distribuzione e quindi rischierete di restare autori sconosciuti ma, del resto, la scrittura si fa per amore. Niente, o quasi, di più.https://www.google.it/search?sourceid=chrome&ie=UTF-8&q=case+editrici
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