mercoledì 11 luglio 2012

Attenti agli sciacalli

Spulciando qua e là on the Internet si trovano centinaia di piccole case editrici che offrono quello che, per uno sconosciuto con un romanzo nel cassetto, è il frutto proibito dell'Eden: la pubblicazione.

Troppa euforia però può portare ad un drastico risveglio: è quello che è accaduto a una giovane scrittrice di nome Luana Vitaliano che ho intervistato qualche settimana fa. La storia è per sommi capi la seguente:

una casa editrice (di cui non posso fare il nome perché me lo ha espressamente richiesto l'autrice) le ha proposto la pubblicazione promettendole la distribuzione nazionale e online, pubblicità televisive su Sky e quant'altro si possa desiderare. In cambio della pubblicazione, però, Luana ha dovuto pagare 2000 euro, il che significa autopubblicazione. Come ho spesso detto, è stupido crearsi dei pregiudizi sugli autori che scelgono di autopubblicarsi. Del resto, anche Pasolini scelse questa via per il suo esordio e la qualità della sua arte è lungi dall'essere messa in discussione.

I problemi per Luana sono sorti nel momento stesso in cui lei ha ricevuto i libri: pessima qualità del materiale utilizzato per la realizzazione dell'opera, prezzo di copertina gonfiato, nessuna correzione neppure di errori di battitura. Il libro in libreria non ci è mai arrivato, su internet è stato relegato in una nicchia a causa della mancanza assoluta di pubblicità e non si è ben capito su quale canale Sky siano stati fatti passare gli spot televisivi. In più i diritti d'autore (davvero misera cosa considerata la percentuale) non le sono stati devoluti perché non hanno raggiunto il tetto minimo stabilito dalla casa editrice.

Morale della favola? Duemila euro buttati, tanta amarezza e un cammino da ricominciare.
A questo punto gli appelli da fare (sebbene non li ami affatto) sono due:

Innanzitutto, cari scrittori esordienti APRITE GLI OCCHI perché l'albero dei quattrini non esiste e nessuno sta aspettando proprio voi per pubblicare una qualsiasi cosa. Prima di firmare un contratto fatelo leggere a un avvocato o a un notaio, insomma, qualcuno che se ne intenda.

La seconda raccomandazione è invece per i lettori: date maggiore fiducia agli esordienti perché potrebbero stupirvi. Non pensate che ciò che arriva nelle librerie sia il top. Spesso è il contrario. Spesso conta solo il potere economico delle grandi case editrici che propinano al pubblico libri indegni di questo nome.

Fatta la paternale, concludo riportando parole non mie che dovrebbero far riflettere un po' tutti:


"...in Italia i libri non si vendono, non si leggono, ma in compenso si scrivono in quantità industriale, libri che poi nessuno compra, libri che nessuno legge, neanche regalandoli, forse. Se gli scrittori italiani leggessero l'editoria italiana avrebbe risolto i suoi problemi, tutti." [Roberto Saporito]

Nessun commento:

Posta un commento